“Il Piano d’Azione firmato oggi tra Italia e Germania rappresenta un momento storico, perché si riconoscono finalmente partner strategici in materia economica, energetica, industriale. Italia e Germania sono sempre più un unico ecosistema produttivo, come certificano periodicamente i dati di interscambio. Occorre che i rispettivi governi dialoghino sempre di più, coordinando la loro azione europea e prevedendo misure condivise per tutelare la nostra manifattura senza venir meno agli obiettivi della transizione”, così in una nota Jörg Buck, Consigliere Delegato della Camera di Commercio Italo-Germanica AHK Italien. “Italia e Germania – spiega Jörg Buck - hanno raggiunto 168,5 miliardi di euro di scambio nel 2022; le imprese tedesche in Italia sono oltre 1.700, con più di 75 miliardi di euro di fatturato, e occupano circa 192mila persone. Italia e Germania sono sempre più interconnesse e per questo negli scorsi anni abbiamo ripetutamente affermato, come Camera di Commercio tedesca in Italia, che il piano d’azione tra Italia e Germania doveva prevedere anche misure economiche, industriali ed energetiche per coordinare le strategie tra i nostri due Paesi: è tempo di misure condivise per gestire insieme le grandi trasformazioni del futuro, tutelando la nostra manifattura senza venir meno agli obiettivi della transizione”. “L’energia è da tempo un tema cruciale per il futuro industriale di Italia e Germania e della loro partnership economica: il piano d’azione firmato oggi a Berlino contiene anche misure comuni su questo tema, a conferma di quanto i due Paesi siano sempre più un unico sistema produttivo. Come Camera di Commercio Italo-Germanica abbiamo spesso sottolineato la necessità di prevedere nel piano un coordinamento in materia, utilizzando il peso dei nostri sistemi produttivi per influenzare anche altri attori globali. Per questo siamo felici che il testo preveda un confronto costante in materia nell’ottica di completare la transizione tutelando i nostri sistemi e coinvolgendo altri player globali. Come Camera Italo-Germanica, abbiamo da tempo avanzato proposte in materia, dalle comunità energetica ai datacenter, da misure per sfruttare il mercato in espansione delle batterie fino all’utilizzo di blockchain e intelligenza artificiale per monitorare più efficientemente l’uso dell’energia elettrica”. “Per rendere davvero vivo il patto, supportando la partnership strategica tra Italia e Germania su più livelli, servirà una volontà politica chiara, che connetta Italia e Germania nell’affrontare le sfide del nostro tempo. Come Camera di Commercio Italo-Germanica abbiamo sottolineato spesso la necessità di introdurre luoghi di confronto e coordinamento macroeconomico e industriale tra i nostri due Paesi: per questo siamo felici vedere che il piano d’azione italo-tedesca prevede l’organizzazione periodica di un forum macro-economico bilaterale e un forum annuale tra il Ministero tedesco per l’Economia e la Protezione Climatica e il MIMIT italiano. Dall’automotive alla mobilità sostenibile, dal digitale all’Industria 4.0, dallo sviluppo di nuove competenze fino alla ricerca sull’intelligenza artificiale, sui temi del futuro Italia e Germania saranno sempre più interconnesse, e per questo agire insieme su misure economiche, energetiche e industriali, come troviamo indicato in diverse parti del testo, è fondamentale".
Milano, 9 novembre 2023 – La Camera di Commercio Italo-Germanica (AHK Italien) ha presentato oggi, in occasione del tradizionale “Business Outlook”, i dati di un sondaggio sulle aspettative di business delle aziende tedesche in Italia per il prossimo anno, nell’ambito delle survey periodiche realizzate dalle camere di commercio tedesche all’estero. Le evidenze del sondaggio sono state al centro di una tavola rotonda di vertici aziendali, con Nazzarena Franco (DHL Express), Mara Panajia (Henkel), Vincenzo Trabace (Lanxess) e Matteo Zucchi (ZF). Nel valutare la propria situazione attuale, più del 90% delle imprese la ritiene buona o soddisfacente, ma il 9,8% del campione che valuta negativamente le proprie condizioni attuali di business, un dato in deciso aumento rispetto alle rilevazioni precedenti e aggravato dal fatto che, nella proiezione a 12 mesi, è circa un’azienda su quattro a temere condizioni peggiori per la propria situazione economica. In linea con questa valutazione, il 45,9% delle imprese prevede una congiuntura in calo, mentre è circa la metà dei rispondenti (49,1%) a prevedere una situazione di stabilità congiunturale. In un quadro di prospettive economiche che destano preoccupazioni, emerge una situazione molto diversificata in tema di investimenti: il 26,2% del campione li prevede in aumento e circa la metà (49,2%) intende mantenerli stabili, ma un quarto delle imprese (24,6%) dichiara che nel prossimo anno non investirà o ridurrà le risorse investite. Positive, invece, le prospettive occupazionali (stabilità per 57,4%, crescita per il 36,1%). Tra le aree di investimento segnalate, spicca l’ambito sales & marketing (41%), seguito da R&S e processi produttivi (21,3%), con un 19,7% di imprese che non dichiara alcuna area specifica destinataria di particolari risorse. In linea con le prospettive sullo sviluppo della congiuntura, il primo fattore di rischio segnalato dalle imprese riguarda il calo della domanda (60,7%), legato all’inflazione e all’aumento dei tassi di interesse, con una conseguente diminuzione del potere d’acquisto dei consumatori. Seguono la mancanza di personale qualificato, che mette in luce ancora una volta il gap tra formazione e lavoro rilevato dalle aziende, e le scelte politico-economiche, entrambi al 41%. Si ridimensionano i rischi relativi ai prezzi dell’energia (34,4%) e delle materie prime (27,9%). Andando ad approfondire il tema della carenza di personale qualificato, è un’azienda su due che fatica a trovare risorse con competenze adeguate per i processi di trasformazione digitale e ambientale, con il 39,3% che rileva questa difficoltà per le operazioni quotidiane legate al proprio core business. «Non siamo sorpresi dai timori legati allo sviluppo della congiuntura, con un ritorno del calo della domanda in cima alle preoccupazioni delle aziende, un dato che non osservavamo dalla prima ondata della pandemia», ha dichiarato Monica Poggio, Presidente AHK Italien e AD di Bayer in Italia. «I dati parziali del 2023 mostrano che l’interscambio Italia-Germania rimane stabile, ma è chiaro che le aziende risentono di un contesto più ampio di incertezza e di timori legati al quadro europeo di inflazione. In questo scenario, occorre continuare a investire in formazione e transizione per assicurare competitività e innovazione, ma quest’azione è da coordinare su più livelli inserendola in una precisa strategia industriale a lungo termine». Scarica l'Outlook
La formazione duale è uno dei temi centrali della missione e dei valori di cui ogni giorno la nostra Camera di Commercio Italo-Germanica si fa portavoce. Per simboleggiare il grande impegno di Lidl nel fare formazione duale, il Consigliere Delegato di AHK Italien Joerg Buck ha consegnato al Presidente di Lidl Italia, Massimiliano Silvestri, e all’Amministratore Delegato Risorse Umane Sebastiano Sacilotto, la targa “Wir bilden aus” – “Noi facciamo formazione duale”. In Germania, tutte le aziende che fanno formazione duale hanno questa targa, rilasciata proprio dalle Camere di Commercio come “marchio” riconoscibile e riconosciuto. Con l’occasione sono anche stati consegnati ai tutor della prima edizione del Lidl 2 your career i certificati della AHK Italien che attestano la qualifica come “tutor del sistema duale” secondo il modello tedesco. I tutor hanno frequentato il corso di formazione di AHK Italien e superato l’esame: si tratta dello stesso corso che è tenuto in Germania da tutte le figure coinvolte in percorsi di tipo duale in qualità di mentori e guide per gli apprendisti. Nel corso del pomeriggio sono state organizzate delle attività di team building, riflessione e confronto dedicate agli apprendisti e ai tutor della prima edizione del Lidl 2 your career: è stato molto emozionante ascoltare, dopo un anno di percorso, le esperienze e le sfide professionali e personali condivise in filiale – a dimostrazione che il duale consiste in un arricchimento continuo sia per i neoassunti, sia per coloro che li supportano nell’acquisizione di competenze e nell’inserimento in azienda. Giunto quest’anno alla seconda edizione, il “Lidl 2 your career” coinvolgerà nel biennio 2023-2025, oltre alla Lombardia, anche 3 nuove Regioni – Toscana, Lazio e Puglia –, arrivando così a formare e assumere più di 100 apprendisti “Assistant Store Manager” attraverso il medesimo percorso. Sono già partite le classi di Firenze e Roma, mentre a fine novembre toccherà alle classi di Brescia e Bari. Si tratta di un progetto che sta “facendo scuola” e “aprendo la pista” anche ad altre aziende. Un progetto grazie al quale possiamo mostrare ai tavoli della cooperazione ministeriale quale possa essere un modello di successo per fare “la vera” formazione duale anche in Italia.